Critica - Giuliano Menato

Nella distruzione dell'antica idolatria della forma operata da Corrà, con segno tagliente e mosso, si riscontra la chiara tendenza ad una purificazione degli istinti anziché al loro scatenamento sulla tela e quindi la volontà di cogliere l'essenza spirituale della realtà. L'opera d'arte diventa così soggetto, un mondo a sé, un universo autonomo, con proprie leggi; non è l'equivalente di un contenuto preesistente, ma essa stessa un contenuto nuovo, originale, una forma dell'essere, la quale agisce su di noi attraverso gli occhi, suscitando nella nostra interiorità vaste e profonde risonanze spirituali. (Giuliano Menato) 


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